Il sacramento della Cresima o della Confermazione è il terzo sacramento dell’iniziazione cristiana che i fedeli ricevono e viene a portare alla maturità la loro fede in Dio: rinati nel Battesimo, nutriti dall’Eucaristia, sono corroborati dalla Confermazione. Secondo la disciplina del sacramento, la Cresima è ricevuta dai ragazzi e giovani che sono arrivati all’età in cui sono capaci di capire e vivere in modo personale la fede ricevuta nel giorno del Battesimo.
Nella parrocchia di San Dionigi la Confermazione viene ricevuta come tappa del percorso di di fede che continuerà dopo la cresima al termine dell’8° anno e invece per i giovani/adulti dopo un percorso di almeno 20 incontri
Qual è il posto della Confermazione nel disegno divino della salvezza?
Nell’Antico Testamento, i profeti hanno annunziato la comunicazione dello Spirito del Signore al Messia atteso e a tutto il popolo messianico. Tutta la vita e la missione di Gesù si svolgono in una totale comunione con lo Spirito Santo. Gli Apostoli ricevono lo Spirito Santo nella Pentecoste e annunziano «le grandi opere di Dio» (At 2,11). Essi comunicano ai neo battezzati, attraverso l’imposizione delle mani, il dono dello stesso Spirito. Lungo i secoli la Chiesa ha continuato a vivere dello Spirito e a comunicarlo ai suoi figli.
Perché si chiama Cresima o Confermazione?
Si chiama Cresima (nelle Chiese Orientali: Crismazione col Santo Myron) a motivo del suo rito essenziale che è l’unzione. Si chiama Confermazione, perché conferma e rafforza la grazia battesimale.
Qual è il rito essenziale della Confermazione?
Il rito essenziale della Confermazione è l’unzione con il sacro crisma (olio misto con balsamo, consacrato dal Vescovo), che si fa con l’imposizione della mano da parte del ministro che pronunzia le parole sacramentali proprie del rito. In Occidente, tale unzione viene fatta sulla fronte del battezzato con le parole: «Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono». Presso le Chiese Orientali di rito bizantino, l’unzione viene fatta anche su altre parti del corpo, con la formula: «Sigillo del dono dello Spirito Santo».
Qual è l’effetto della Confermazione?
L’effetto della Confermazione è la speciale effusione dello Spirito Santo, come quella della Pentecoste. Tale effusione imprime nell’anima un carattere indelebile e apporta una crescita della grazia battesimale: radica più profondamente nella fili azione divina; unisce più saldamente a Cristo e alla sua Chiesa; rinvigorisce nell’anima i doni dello Spirito Santo; dona una speciale forza per testimoniare la fede cristiana.
Chi può ricevere questo Sacramento?
Può e deve riceverlo, una volta sola, chi è già stato battezzato, il quale, per riceverlo efficacemente, dev’essere in stato di grazia.
Chi è il ministro della Confermazione?
Ministro originario è il Vescovo. Si manifesta cosi il legame del cresimato con la Chiesa nella sua dimensione apostolica. Quando è il presbitero a conferire tale sacramento – come avviene ordinariamente in Oriente e in casi particolari in Occidente -, il legame col Vescovo e con la Chiesa è espresso dal presbitero, collaboratore del Vescovo, e dal sacro crisma, consacrato dal Vescovo stesso.
(Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica nn. 265-270)
Chi può ricevere la confermazione, e cosa è richiesto ad un cresimando?
Ogni cristiano cattolico che ha ricevuto il sacramento del battesimo ed è “in stato di grazia” può essere ammesso alla cresima. [1306-1311, 1319]
*Youcat italiano. Youth catechism per conoscere e vivere la fede della Chiesa, Città Nuova Editrice, 2011.Il testo è strutturato in domande e risposte; i numeri riportati a conclusione di ciascuna risposta fanno riferimento a ulteriori e più approfondite esposizioni del “Catechismo della Chiesa cattolica” del 1997
Per essere cresimato, bisogna:
- essere battezzato
- frequentare i sacramenti
- partecipare a tutta la preparazione.
Ci sono due tipi di preparazione:
- per ragazzi dalla quinta elementare alla III media (4 anni di preparazione) riceveranno il sacramento della cresima al termine del percorso.
- Per giovani e adulti con un percorso settimanale, il venerdì sera dalle 19.30 alle 20.30 al termine del quale riceveranno la Cresima.
I padrini e le madrine
Essere padrini o madrine è un impegno serio e che dura tutta la vita. Non è cosa di un giorno! Significa infatti aiutare questi ragazzi a diventare adulti nella fede primariamente con il proprio esempio e in appoggio alla famiglia del cresimando.
Per tale motivo vogliamo dare alcuni criteri essenziali (requisiti di idoneità) e alcuni criteri generali che permettano ai genitori di fare scelte responsabili.
Compiti del padrino:
Al padrino o madrina è affidato il compito di provvedere che il Cresimando si comporti come vero testimone di Cristo e viva fedelmente la vita derivante dallo stesso sacramento, tra i quali emergono la partecipazione ai Sacramenti (la Santa Messa festiva, la riconciliazione mensile…) e la continuazione dell’istruzione religiosa (momenti di formazione, catechesi, ritiri spirituali…). Consapevoli di questo compito si assumono questo incarico davanti al cresimando, davanti ai genitori e soprattutto davanti a Dio e dichiarano di avere i seguenti |
Requisiti essenziali:
Norme generali
PADRINI E MADRINE DEL BATTESIMO E DELLA CONFERMAZIONE (O CRESIMA)
- E’ usanza antichissima della Chiesa dare al battezzando e al cresimando un padrino o una madrina. I genitori sono i primi responsabili dell’educazione cristiana dei figli con la parola e l’esempio.
Il padrino o la madrina sono chiamati a collaborare con i genitori in tale opera educativa e, a volte, a supplire, in rappresentanza della comunità cristiana, alla carenza o alla mancanza dei genitori nella loro missione di educatori nella fede dei figli.
- Non si tratta quindi di un compito solo onorifico e limitato al momento della celebrazione del rito; anzi, questo impegno si estende sia alla fase di preparazione al sacramento, sia alla lunga e difficile opera di formazione di una matura personalità cristiana e si realizza con l’esempio personale di una coerente vita cristiana, con la preghiera e con il consiglio (cfr. C.D.C. can. 774 § 2).
Perciò occorre superare una concezione puramente umana, per cui il padrino o la madrina sono scelti a motivo di vincoli di parentela o amicizia, senza badare affatto alla loro coerenza di vita cristiana e alla capacità di testimoniare la fede.
- E’ dovere del parroco appurare se il padrino o la madrina scelti abbiano i requisiti per adempiere il loro compito. (Can. 874 – §1).
Perché una persona sia ammessa all’incarico di padrino o madrina, è necessario che:
− sia scelta dai genitori o da chi ne fa le veci (oppure, mancando questi, dal parroco) e abbia la capacità e l’intenzione di svolgere bene questo ufficio;
− abbia compiuti i sedici anni (a meno che il Vescovo diocesano abbia stabilito un’età diversa);
− sia appartenente alla Chiesa Cattolica e abbia ricevuto i sacramenti della iniziazione cristiana (il Battesimo, la Confermazione, la Penitenza e l’Eucaristia);
− conduca una vita conforme alla fede cristiana e all’incarico che assume; in particolare non possono svolgere questo compito coloro che vivono in situazioni matrimoniali oggettivamente irregolari (come i divorziati risposati, i conviventi, coloro che hanno contratto matrimonio solo civile) oppure coloro che hanno abbandonato completamente la pratica religiosa o che, avendo ripudiato la fede cattolica, aderiscono a sètte o movimenti e organizzazioni contrari alla Chiesa (‘Ndrangheta, mafie, massoneria, ecc,); (C.D.C. can. 774 § 2).
− non sia reso inabile da alcuna pena canonica legittimamente inflitta o dichiarata;
− non sia il padre o la madre del battezzando o del cresimando.
- E’ quindi importante che i genitori tengano presente queste indicazioni nella scelta del padrino o della madrina.
E la Parrocchia farà il possibile perché le persone scelte per questo incarico abbiano almeno un incontro, prima della celebrazione del sacramento, affinché venga loro spiegato il significato e i doveri del compito che assumono e anche il senso e lo svolgimento del rito sacramentale (can. 851 § 2).
Norme particolari
PADRINO E MADRINA DEL BATTESIMO
- E’ loro compito, insieme ai genitori, presentare al battesimo il battezzando bambino e, allo stesso tempo, cooperare perché il battezzato, crescendo, possa vivere una vita cristiana conforme al battesimo ricevuto e adempiere con fedeltà gli impegni annessi (can. 872).
- E’ consentito un solo padrino o una sola madrina oppure un padrino e una madrina insieme (can. 873).
- I genitori, i padrini e il parroco abbiano cura che non venga imposto un nome estraneo al senso cristiano (can. 855)
PADRINO E MADRINA DELLA CONFERMAZIONE
- Suo compito è di presentare il cresimando al ministro della Confermazione e, poi, di aiutare il confermaINDICAZIONI PRATICHE.
“Mi serve il permesso per fare da padrino ma non sono cresimato”. Che fare?- Riguardo a colui (o colei) al quale è stato chiesto di fare da padrino ma non è ancora cresimato, se vive animato dallo spirito della fede cristiana e ha fatto il percorso di preparazione, il parroco verificherà se e quando vi sono le possibilità di ricevere la Cresima in tempo per svolgere la funzione di padrino/madrina, anche fuori parrocchia.
- Se, invece, vive animato dallo spirito della fede cristianama non ha ancora fatto il percorso di preparazione, il parroco verificherà se vi è un corso imminente in altra parrocchia vicina oppure valuterà se vi sono condizioni per prepararlo in altro modo.
N.B. Ai richiedenti che mostrano sinceramente di vivere le esigenze della vita cristiana, ma sono impediti dal partecipare a qualsiasi corso di preparazione per motivi di lavoro (orari totalmente incompatibili con quelli del corso di preparazione, lontananza da casa del luogo di lavoro e simili), il parroco concorderà un modo per prepararli nel miglior modo possibile. Nessuno che sia elegibile al sacramento della cresima deve essere penalizzato se, nell’attuale contesto sociale, conduce una vita di sacrifici e non può adempiere a quanto richiesto riguardo alla preparazione.
Nel caso in cui l’interessato mostra totale disinteresse verso la fede cattolica e non ha nessun interesse ad accettare la funzione religiosa che il ruolo di padrino/madrina comporta, rinunci a fare da padrino.
L’ipotesi di rimandare, temporaneamente e di poco, il battesimo o la cresima del futuro figlioccio/figlioccia
Verificata l’idoneità e le motivazioni della persona designata a fare da padrino (o madrina), se questi non riesce a cresimarsi in tempo per la data in cui dovrebbe fare da padrino/madrina, si può valutare anche se rimandare – temporaneamente e per poco tempo – il battesimo o la cresima del figlioccio, per dare la possibilità al padrino/madrina designato a ricevere il sacramento della cresima. Non è una soluzione ideale ma si può valutare solo a condizione che siano verificate la bontà delle intenzioni degli interessati.