Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale

Denominazione Chiesa di San Dionigi Vescovo e Martire

Altre denominazioni Il Duomo;S. Dionigi Vescovo e Martire

Autore(Ruolo) Cannizzaro Sante (progettista)
Laganà Renato G. (progettista del restauro esterno)
Foti Antonino (progettista e direttore lavori del restauro esterno)

Ambito culturale (ruolo) modernismo (progetto chiesa)

Notizie storiche
1701 – 1908 (origini della chiesa intorno)
La Parrocchia di San Dionigi Vescovo e Martire in Catona di Reggio Calabria, fu istituita il 18 settembre 1701 dall’Arcivescovo Giovan Andrea Monreale. L’antica chiesa abbaziale, con l’annesso Ospedale dei Pellegrini (Catona in quel tempo era il punto di approdo delle navi e delle imbarcazioni che dalla sponda calabrese raggiungevano la vicina Messina), già danneggiata dalle incursioni dei pirati turcheschi, fu ricostruita dopo il terremoto del 1783. Il devastante terremoto del 1908 distrusse la vecchia chiesa fatta in muratura mista di pietrame e mattoni ed essa fu sostituita, provvisoriamente, da una chiesa baracca donata dal Papa S. Pio X, che operò a lungo prima che fosse ricostruita la nuova chiesa con criteri antisismici.
1926 – 1927 (progettazione intero bene)
I lavori di ricostruzione dopo il terremoto, coordinati dall’Ufficio dell’Opera Interdiocesana delle Chiese in Calabria, dopo una fase iniziale difficile dovuta alla mancanza di risorse, vennero avviati negli ultimi mesi del 1926 con l’affidamento dell’incarico di progettazione all’ing. Sante Cannizzaro. Nell’aprile del 1927, dopo il parere favorevole espresso dalla Soprintendenza, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici approvava il progetto di ricostruzione.
1927 – 1931 (inizio lavori costruzione intero bene)
Il sei settembre 1927, il parroco don Agostino Cicconi, con l’assistenza di mons. Paolo Albera, vescovo di Mileto, per l’Opera Interdiocesana affidavano all’Impresa del sign. Girolamo Guarna il compito di eseguire i lavori entro sedici mesi dalla data di consegna avvenuta successivamente il giorno 9 novembre dello stesso anno, sotto la direzione dello stesso ing. Sante Cannizzaro. L’esecuzione dei lavori tuttavia ebbe a superare le scadenze contrattuali per il ritardo delle erogazioni dei pagamenti. Concluse le lavorazioni dell’appalto nel novembre 1931 venne successivamente redatta una Perizia Suppletiva per utilizzare il ribasso e provvedere anche alla decorazione ed agli arredi interni.
1945 – 1946 (restauro intero bene)
Nel corso della seconda Guerra Mondiale la chiesa ebbe a subire danni per i bombardamenti effettuati durante lo sbarco anglo – americano: tetto e terrazza laterale sfondati, cornice gravemente danneggiata, pareti in più punti forate, interno gravemente danneggiato da proiettili e schegge, vetri quasi tutti distrutti. Tra il marzo 1945 e l’anno successivo si eseguirono le lavorazioni necessarie per riparare i danni bellici ed assicurare la funzionalità della chiesa.
1948 – 1948 (costruzione sala parrocchiale intero bene)
Nell’ottobre 1948 il parroco faceva costruire, in aderenza alla parte settentrionale dell’abside, una modesta costruzione ad un piano per una superficie di circa 35 mq per realizzare una sala parrocchiale e servizi igienici.
1958 – 1960 (restauro intero bene)
Nell’agosto 1958, l’Ufficio Cantieri della Curia Metropolitana, nell’ambito di quanto previsto dalla legge 21 marzo 1953, n.230, redigeva una Perizia dei lavori di riparazione dei danni bellici causati dai bombardamenti aerei a firma del geom. Giuseppe Festa, prevedendosi il rimaneggiamento del manto di tegole, demolizioni di parti lesionate, rifacimento del soffitto, intonaci, coloriture. Il progetto per le riparazioni venne approvato dal Provveditorato Regionale alle Opere Pubbliche per la Calabria il 30 giugno 1959. I lavori, diretti dall’ing. Domenico Squillaci, vennero consegnati alla ditta Francesco Alleruzzo il 10 settembre 1959 e completati il 20 maggio 1960.
1985 – 1986 (ristrutturazione presbiterio)
Senza richiesta di autorizzazione, viene demolito e rimosso il vecchio altare per l’adeguamento liturgico. Il nuovo altare versus populum è in marmo con paliotto marmoreo con bassorilievo raffigurante l’ultima cena. L’intervento riguarda anche la collocazione di due leggii laterali scultorei, raffiguranti i quattro apostoli, dei quali quello di sinistra usato come ambone, e di una custodia eucaristica in marmo a decorazioni bronzee sulla parete frontale del presbiterio.
1988 – 1988 (realizzazione arredi ingressi della chiesa)
Vengono realizzate, da una ditta di ebanisti locali, due antiporte lignee, una sull’ingresso principale da piazza Duomo e l’altra su quello laterale sula Via Collegiata.. Il progetto, redatto dall’arch. Renato Laganà su richiesta del parroco don Giuseppe Abramo, viene approvato dalla Commissione Diocesana di Arte Sacra.
2012 – 2012 (progetto di restauro facciate)
Il progetto di restauro delle facciate esterne compresi abside e campanile, redatto dall’architetto Renato Laganà e dall’ingegnere Antonino Foti viene approvato dalla Commissione Diocesana di Arte Sacra per essere realizzato con i fondi dell’8×1000 della CEI (pratica E/7183/2012)
2013/09/30 – 2015/02/14 (restauro conservativo facciate)
I lavori di restauro, affidati alla impresa di costruzioni del geometra Paolo Foti, sono iniziati il 30 settembre 2013 e si sono conclusi il 14 febbraio 2015.

Descrizione Dedicata a San Dionigi Vescovo e Martire, è definita comunemente il “Duomo”, essendo il più grande edificio sacro del quartiere di Catona, nella zona nord della città di Reggio Calabria. Nell’arco di oltre tre secoli di vita varie sono state le vicissitudini della Chiesa, con diversi rifacimenti per terremoti e alluvioni, sino alla riedificazione nella forma attuale dopo il catastrofico terremoto del 1908. E’ in stile neoclassico con spunti neo romanici, secondo i canoni della tradizione architettonica italiana che si rifà all’eclettismo. Il prospetto principale, che guarda verso la piazza, si presenta a due livelli nella parte corrispondente alla navata centrale culminante in un timpano triangolare con un’altezza massima di 14 m, e ad un livello in corrispondenza delle navate laterali, con copertura a terrazzo coronata da balaustre. Nella parte inferiore, ai lati del portone di ingresso, sormontato da un timpano curvo, sono collocate due nicchie con, a sinistra la statua di S. Dionigi, a destra la statua della Madonna. La trabeazione che chiude il primo livello è caratterizzata ai lati, in corrispondenza delle coperture a lastrico solare delle due navate laterali e nella parte centrale, da un parapetto su cui si aprono delle partizioni con colonnine classiche. Nella parte alta del prospetto si apre al centro un ampio finestrone, sormontato da un piccolo timpano triangolare con una vetrata artistica colorata, mentre ai lati un sistema di lesene con motivi jonici sostiene il timpano triangolare e si raccorda alla parte bassa con due volute. I prospetti laterali sono scanditi dalle lesene, corrispondenti agli elementi strutturali, sormontate da una trabeazione su cui si poggia il parapetto dei lastrici laterali, che continua dalla facciata principale. Le partizioni verticali, comprese tra le lesene, mostrano una sequenza di alte aperture a lunetta. Nelle partizioni superiori si aprono tre finestroni per lato sormontati da timpani curvilinei, intervallati da pareti cieche. Sulla facciata laterale destra, che si affaccia sulla via Collegiata, è situato il campanile coperto da una copertura a cuspide. E’ decorato con lesene sormontate, nella parte alta da capitelli compositi che racchiudono una parte muraria su cui si aprono delle bifore in stile neoromanico, sormontate da un motivo circolare. Dal campanile si accede al terrazzo laterale destro, e da esso, attraverso una porticina di servizio, si può accedere alla cantoria. Il prospetto esterno della parte absidata è caratterizzato, nella parte alta, da due finestroni sormontati da timpano curvilineo, che sono chiusi all’interno da una paretina in corrispondenza della superficie della volta a catino che caratterizza il fondale del presbiterio. L’interno molto spazioso, è a tre navate che comunicano tra di loro per mezzo di archi a tutto sesto, poggianti su colonne quadrate intramezzate da lesene e sormontate da trabeazione; molto decorata la zona del presbiterio nella quale campeggia un grande Crocefisso che sovrasta la custodia eucaristica. Dopo la chiusura dei finestroni laterali, è stata realizzata una volta absidale a semi catino sulla quale è dipinto il Cristo nell’alto dei cieli. Nelle pareti ai lati le due finestre a lunetta sono decorate con vetrate artistiche colorate. La parte della navata centrale, corrispondente all’ingresso principale, è sormontata da una cantoria poggiante su due colonne cilindriche. Le navate laterali terminano entrambe con altari di pregiata fattura progettati da Concesso Barca. Lungo le navate, in corrispondenza della seconda e quarta apertura delle arcate, sono situati altari devozionali a S. Antonio e S. Teresa a sinistra, alla Madonna con Bambino e S. Francesco di Paola, a destra. In corrispondenza dei due ingressi, quello centrale su piazza Duomo, e quello laterale su Via Collegiata, sono state collocate all’interno due antiporte lignee su disegno dell’arch. Renato Laganà.

Pianta a tre navate: misura all’interno 30 m in lunghezza x 15 m di larghezza.

Coperture copertura con travetti e solaio in c.a., a falde nella navata centrale, e piana per le navate laterali. La copertura della navata centrale è realizzata con un soffitto a cassettoni, decorato con stucchi a rilievo, composto da uno strato di intonaco a calce ancorato ad un supporto in rete metallica romboidale. Il soffitto nell’estradosso è costituito da una doppia orditura a tessitura incrociata che distribuisce i carichi sulle travi in cemento.

Impianto strutturale struttura di elevazione in c.a. con muratura collaborante. Solaio con travetti e solette in c.a.

Scale la scalinata dell’ingresso principale è costituita da 3 gradini in pietra. All’interno del campanile si trova una scala in c.a.

Pavimenti e pavimentazioni i pavimenti sono quelli originali in mattonelle di graniglia nell’aula e nelle navate, mentre nel presbiterio sono stati rifatti in lastre di marmo.

Elementi decorativi il soffitto a cassettoni della navata centrale è decorato con stucchi a rilievo. Sulle pareti che si elevano ai lati della navata centrale in alto nelle parti cieche intermedie sono presenti delle figurazioni pittoriche che rappresentano Cristo Crocifisso sulle anime penanti e la predicazione di San Dionigi, a sinistra. Nelle lunette ai lati dell’arco trionfale sono raffigurati due angeli. Nella volta absidale a semi catino è dipinto il Cristo nell’alto dei cieli.

Arredi Sulla parete fondale dell’abside campeggia un grande Crocefisso che sovrasta la custodia eucaristica marmorea, con elementi rettangolari che evocano la forma della croce, inscritti all’interno di un cerchio. Gli altari che chiudono le navate laterali sono entrambi di pregiata fattura, progettati da Concesso Barca. Sono sormontati entrambi da una nicchia con all’interno una statua, su quello di sinistra S. Dionigi, su quello di destra il Sacro Cuore di Gesù Ai lati dell’ingresso, sul fondo delle navate, sono collocati due confessionali lignei originari. In corrispondenza dei due ingressi sono state realizzate all’interno due antiporte lignee, progettate dall’arch. Renato Laganà

Adeguamento liturgico presbiterio – intervento strutturale (1986)
Altare, ambone e sede ricostruiti secondo la riforma liturgica al centro del presbiterio. Senza richiesta di autorizzazione, viene demolito e rimosso il vecchio altare. Il nuovo altare versus populum è in marmo con paliotto marmoreo con bassorilievo raffigurante l’ultima cena. L’intervento riguarda anche la collocazione di due leggii laterali scultorei, raffiguranti i quattro apostoli, dei quali quello di sinistra usato come ambone, e di una custodia eucaristica in marmo a decorazioni bronzee sulla parete frontale del presbiterio.