In parrocchia è stato accolto il progetto catechistico proposto da Don Stefano Ripepi e che ha la sua genesi nel pensiero dei coniugi Lagarde.
Secondo quanto ritenuto dai coniugi, la scarsa partecipazione dei bambini alla Messa è da addebitare alla mancanza di una terminologia “biblico-simbolico-liturgico” che consenta loro di entrare nel mistero. Tale linguaggio è assente nella nostra società positivista che utilizza espressioni troppo razionali. Quindi i bambini vanno attrezzati per affrontare il percorso assieme a noi, fino ad essere loro stessi in grado di camminare da soli.
Il metodo è semplice, si struttura in 3 tappe: memoria, parola, preghiera. Per ascoltare il Signore che ci parla attraverso al Bibbia, si prende un testo, lo si “memorizza” nei suoi particolari, poi vi è lo scambio di parola tra i partecipanti su ciò che il brano suscita in ciascuno, andando oltre il senso letterale per scoprire il senso spirituale delle immagini. Ultima tappa la preghiera, risposta al Signore, che fa sentire la sua “voce di silenzio” (Elia) nel percorso fatto.
L’obiettivo della nostra catechesi, partendo dal racconto biblico, è quello di iniziare un cammino che li porterà a comprendere la Bibbia in rapporto alla propria esistenza, facendo crescere l’interiorità della loro fede.
Abbiamo cercato di armonizzare l’idea pedagogica dei coniugi Lagarde con i catechismi della CEI e con la situazione parrocchiale.
Quello che proponiamo ai bambini e ai ragazzi non è una catechesi frontale ma esperienziale attraverso attività, ritiri e liturgie penitenziali.
I catechismi CEI si basano sulla conoscenza di Gesù e Dio Padre.
Il progetto prevede la durata di otto anni per la preparazione ai Sacramenti e prosegue con una catechesi mistagogica per gli adolescenti.